lunedì 3 aprile 2017

Realizziamo insieme l'Asti che verrà


Quando ritorniamo da un’altra città, anche italiana, la prima impressione che si avverte è che Asti sia immobile, ferma, bloccata.

Asti guarda al suo passato, gloriandosene. Asti tocca il suo presente, lamentandosene ma in nessun modo Asti  sogna e non costruisce il suo futuro. Così non c’è una visione della città tra 10/20 anni. Non c’è. 

Non ce l’ha nessuno e da nessuna parte. Nessuno pensa che si debba avere. Non si parla, non si discute del futuro di questa città. Questa città è così, è sempre stata così e sempre sarà così; ferma, immobile.

Noi accettiamo la sfida di pensare e realizzare la Asti che verrà: non quella progettata esclusivamente per i figli di qualcuno, neppure solamente quella pensata per i figli di tutti, ma anche e soprattutto quella che lasceremo ai figli che verranno.

Beppe Passarino

2 commenti:

  1. Hai ragione...Asti rispetto al passato è una citta statica...si lascia trascinare inerme dagli eventi e non a crearne anticipatamente di nuovi, di positivi e quindi non riesce più a crescere e a dare un futuro migliore ai suoi cittadini. Guardare e dare sempre più impulso al turismo, all'agricoltura, ma anche far rinascere le imprese per dare lavori ai nostri cari giovani, andando a contattare imprenditori disposti a credere nuovamente in noi dando loro delle agevolazioni. Scusatemi se mi sono divulgata, ma volevo esprimere fino in fondo il mio pensiero.

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    1. grazie Rita sento nelle tue parole che la speranza che ci possa essere una Asti in cui il cittadino a tutte le etá e' IL CENTRO mi spinge sempre più a pensare che vale la pena spendersi per dire alle persone Asti e gli astigiani meritano di essere ascoltati e non ammaestrati meritano una Amministrazione a servizio della collettività AVANTI E AIUTATEMI A LANCIARE QUESTA SPERANZA ed il palloncino lasciato volare lo porti in tutte le realtà con la leggerezza,che abbiamo nel nostro animo...

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