domenica 7 maggio 2017


qui di seguito l'intervista completa:

Apriamo questo incontro guardando a ciò che stiamo per lasciarci alle spalle. Un suo giudizio sull’operato dell’Amministrazione uscente e sulle condizioni in cui si trova la città rispetto ad un quinquennio fa?
Parchi,rotonde, attivazione di progetti dei servizi socioassistenziali, recupero/manutenzione di strutture scolastiche e di edifici storici. Questo non è bastato, i cittadini hanno avuto la sensazione che non ci fosse una squadra di persone a governare la città, ma singoli soggetti ciascuno con un suo progetto, è mancata la comunicazione di un progetto globale. I grossi contenitori sono come 5 anni fa, tutti i problemi che già la giunta Galvagno prima,  non aveva saputo risolvere. La chiusura del Centro Giovani che Galvagno aveva deciso senza un progetto immediato di alternativa è ancora oggi latente ed i giovani se ne lamentano, non quelli a cui forse un bar è sufficiente...
Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a candidarsi?
Mi è stato chiesto e con spirito di servizio voglio cercare di proporre una città in cui è il cittadino il centro, con tutti i problemi che vive quotidianamente, ma anche con i suoi sogni. Voglio dimostrare che si può, anzi si deve amministrare una città senza avere alle spalle i poteri forti, quelli economici e di quell’imprenditoria fatta da personaggi discutibili. Valorizzando gli imprenditori rispettosi della legalità e lontani da usare  il primo cittadino come marionetta.


Nel caso attualmente sieda nel consiglio di amministrazione di qualche azienda, Ente, Associazione o Fondazione oppure rivesta un qualsiasi altro incarico pubblico si dimetterà se eletto sindaco?
Non sono io


Renderà nota la composizione della sua futura Giunta prima del voto?
NO, tra le persone a cui ho fatto questa proposta  ci sono dipendenti pubblici  e attendono i risultati


Nel corso del quinquennio che va a chiudersi alcuni dei temi più ricorrenti sono stati il rapporto tra la GDO e il piccolo commercio (con particolare riguardo per la pratica Agrivillage), il futuro della sanità locale e il progetto della centrale di Teleriscaldamento. Argomenti, che hanno generato accesi confronti e più di una polemica, ormai archiviati o sui quali tornerà la sua futura Amministrazione? Sulla grande distribuzione si dovrà prestare attenzione, per evitare interventi speculativi, no Agriv.  Valorizzazione del piccolo commercio di qualità e garantito sia nella filiera che nella tutela della salute del consumatore. Per la sanità abbiamo proposte e riflessioni, inoltre chiediamo alcune scelte alla direzione ASL


Qual è a sua “ricetta” per far ripartire la stagnante economia cittadina?
Intanto realizzare il PIANO STRATEGICO ASTI con una visione ad almeno dieci anni, convocando al tavolo tutte le realtà imprenditoriali, le associazioni di categoria e  le rappresentanze sindacali. (stesso sistema viene utilizzato anche per gli altri settori). Nel  programma abbiamo  individuato come linea guida:  puntare sulle energie rinnovabili e la  proposta  più importante, sia  per l’investimento di risorse e che per il coinvolgimento di molteplici attori è “La cittadella dell’energia” formazione e riqualificazione, polo di ricerca sui nuovi materiali,attività legate a prodotti per il risparmio energetico e per la produzione di energia. Inoltre la promozione dell’imprenditoria giovanile con la formazione di capacità nel settore artigianale specialistico:restauro edile, impiantistico, informatico, ecc Avviare il tavolo sul turismo, per sviluppare nuove imprenditorialità  


Parliamo di sicurezza, reale e percepita. Quali soluzioni intende adottare, nell’ambito dei poteri di un Primo Cittadino, per incrementare entrambe?
Le politiche di prevenzione e integrazione come strumenti per la sicurezza. Il controllo del territorio avviene inizialmente con la richiesta di un maggior numero di agenti dislocati in posizioni strategiche (anche periferie e frazioni). Non è possibile pensare di “cancellare i campi Rom” occorre invece  avviare autorevoli azioni con la presenza di qualificati mediatori culturali per il rispetto delle regole già deliberate dalle giunte precedenti con azioni svolte per  evitare il mancato rispetto delle disposizioni stabilite e di alcune regole per la loro presenza in Asti  


L’argomento appena trattato si ricollega al tema dei “contenitori vuoti” (come l’ex Ospedale, l’ex Upim, ecc.), quale futuro per questi edifici un tempo così importanti per il tessuto sociale cittadino?
Non mi esprimo sull’ex upim in quanto struttura privata, questo non vuol dire non provare a fare proposte,ma solo dopo il già indicato Piano Strategico Asti. La Banca d’Italia è vuota e l’Agenzia delle Entrate paga l’affitto dove attualmente si trova? Ex osp. ci sono già progetti: 2014Marengo/Bosia, altri tecnici con tesi di laurea anche noi abbiamo  una proposta di struttura alberghiera. Per la ex maternità: alloggi per anziani e giovani, o possibilità di spostamento di scuole superiori . Il sindaco deve sollecitare i vari interlocutori, perchè con le tempistiche degli uffici ed eventuali dinieghi, un soggetto privato ha diritto di conoscere le condizioni e i vincoli anche di spostamento di volumetrie (vedere le perizie di stima). All’ Enofila previsto botteghe per giovani artigiani, un maneggio didattico , lo spostamento della pista del ghiaccio al primo piano con possibilità di estensione della superficie di pattinaggio, spazi per attività motorie, un campo per  calcio a 5, tennis al coperto, un bar


Asti è una città tanto bella quanto relativamente poco conosciuta al di fuori. Nonostante gli sforzi profusi negli anni abbiano portato a qualche risultato, i flussi turistici continuano a guardare con più attenzione all’Albese. Quali accorgimenti possono contribuire ad invertire questa tendenza?
Ricordiamoci sempre il Piano Strategico Asti con i tavoli partecipati da persone  del settore,saranno loro ad individuare le strategie. La sintesi di 6 pagine di programma: territorio inteso come Monferrato, realizzare un nuovo ufficio del turismo, unico gestito tra Provincia e Comune, aperto da mattino a sera compreso festivi,accogliente, spazioso e multilingue. Investire in promozione, largo ai giovani con nuove start up  sulla promozione turistica. Promuovere il prezioso sistema museale,  garantire che fiere, manifestazioni ed eventi siano di qualità. L’Asti e i vitigni locali  simbolo del ns territorio. Un sogno? Paolo Conte direttore artistico di Astimusica: gli artisti farebbero la fila per venire e duettare con lui


- Quali saranno le priorità nei suoi primi 100 giorni da sindaco?
Attivare tutti i tavoli per il PIANO STRATEGICO ASTI, indicare agli assessori le linee di indirizzo per rimodulare completamente la struttura comunale per cui la Pubblica Amministrazione  sia al servizio del cittadino, con il personale conscio e motivato, rendendolo partecipe e protagonista dell’importante ruolo che riveste. Bilancio partecipato con individuazione delle voci  sulle quali operare scelte anche impopolari ma condivise . Ciascun assessore individua un ambito critico sul quale operare. Avranno la priorità le manutenzioni stradali, gli interventi e i contatti con gli abitanti delle periferie e delle frazioni. Quanto indicato in materia di sicurezza. Rafforzare i rapporti con Prefettura per migranti, con direzione ASL per criticità ospedale. L’ambiente: qualità dell’aria e raccolta differenziata. Valorizzare la creatività giovanile inserita nel PIANO STRATEGICO CULTURA. L’impiantistica sportiva e l’eliminazione delle barriere architettoniche


- In un ipotetico ballottaggio che non la veda coinvolto in prima persona, come si comporterà? Fornirà indicazioni di voto a quanti l’hanno appoggiata al primo turno, li inviterà a disertare le urne o lascerà loro libertà di voto?
Non  andare al ballottaggio?In ogni caso mi hanno lasciato solo contro tutti e come tale rimango


Con la sua ormai celebre lettera, ha contribuito in modo determinante a far saltare gli equilibri di una difficile trattativa finalizzata a trovare un candidato unico in grado di rappresentare tutto il centro-sinistra. Con il senno di poi, la riscriverebbe identica? E, nell’ipotesi il conseguente moltiplicarsi di esponenti di quest’area (lei, Angela Motta, Beppe Rovera) finisse per partizionare troppo l’elettorato, favorendo indirettamente altre liste più coese, si sentirebbe in qualche modo responsabile?

Come detto “solo contro tutti”. Perchè pentirmi? Di cosa? Sono in pace con la mia coscienza: non ho potuto dividere ciò che nessuno voleva tenere unito se non solo di facciata o per opportunità. Non mi sono” venduto” prima, nè lo farò ora.

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